Perdersi in una città. Perdersi nei maglioni grandi. Perdersi nelle canzoni alzando il volume per isolarsi. Perdersi negli occhi degli sconosciuti per pochi secondi e voler conoscere le storie altrui. Perdersi nei propri pensieri, nonostante tutto. Perdersi nelle librerie per sentirsi in pace con sé stessi. Perdersi di vista e sperare di ritrovarsi. Perdersi in parole per colmare silenzi. Perdersi per ridefinire le distanze e le abitudini. Perdersi con il naso all’insù. Perdersi a scrivere, ancora. Perdersi senza se e ma. Perdersi non è una cosa negativa. Quando ci si perde si è più coscienti di cosa e di chi abbiamo bisogno. Una (seconda) occasione. Un abbraccio. Un’opportunità per mettersi in gioco. Un sogno da realizzare. Una tazza di caffè come pretesto per riprendere un rapporto lasciato in disparte. Un sorriso. Un maglione meno largo e più colorato. A dire il vero anche una nuova corsa del tram per poter ripartire.
Canzone da ascoltare: E fumo ancora, Mostro feat Ultimo
Tratto dai pensieri aggrovigliati del lunedì
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